La tomba nuragica di Su Cuccuru Mannu (Riola Sardo (OR)

Autori

  • Alessandro Usai
  • Enea Sonedda
  • Patrizia Martella

Parole chiave:

Penisola del Sinis, Bronzo Recente, sepoltura collettiva, tomba di gigante, tomba ipogeica, Sinis Peninsula, Late Bronze Age, collective burial, tomb of the giant, rock-cut tomb

Abstract

A fronte di un gran numero di testimonianze insediative nuragiche, il Sinis conserva pochissimi resti funerari dell’Età del Bronzo. Oltre a due tombe collettive megalitiche (“tombe dei giganti”), ormai distrutte, è stata rinvenuta una tomba dello stesso tipo non costruita ma scavata nell’arenaria. Le dimensioni della galleria e la rifinitura del portello e delle pareti interne richiamano le tombe isodome più piccole degli altipiani di Abbasanta. Un’olla rinvenuta dentro la galleria si colloca nel Bronzo Recente; gli altri frammenti ceramici sono riferibili allo stesso periodo, forse anche al Bronzo Medio avanzato. I resti scheletrici, per quanto scomposti, frammentati e in quantità piuttosto modesta, consentono limitate ma utili osservazioni di carattere antropologico.

Against the great number of nuragic settlement evidences, the Sinis peninsula shows very few burial remains of the Bronze Age. In addition to two collective megalithic tombs (“tombs of the giants”), now destroyed, a tomb of the same type, not built but cut in the sandstone rock, has been excavated. The size of the burial chamber and the finishing of the entrance and the inner walls recall the smallest tombs found on the Abbasanta plateau, built of ashlar isodomic masonry. A pottery vase found inside the burial chamber belongs to the Late Bronze Age, the other sherds to the same period or even to the end of the Middle Bronze Age. The skeletal remains, though disarranged, fragmented and rather modest in quantity, allow limited but useful anthropological observations.

Pubblicato

2014-12-22

Fascicolo

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Articoli